Le sfere di cristallo in frantumi
Nel 1610 Galileo Galilei osserva i satelliti medicei attorno a Giove grazie al cannocchiale e grazie a questa attività riesce a rompere due grandi confini, racconta Eugenio Coccia: quello tra mondo terrestre e celeste ma anche quello relativo all’atteggiamento del “questo è tutto quello che c’è da sapere”. L’osservazione diretta dello spazio e dell’Universo ha potuto mettere in discussione qualsiasi opinione del passato. Questo è un punto di non ritorno del nostro approccio nel fare le cose che ha aperto alla scienza moderna e che ci consente di continuare a esplorare e, in ultima analisi, capire meglio noi stessi.
In 1610, Galileo Galilei observed the Galilean moons around Jupiter, using a telescope, and in so doing, he managed to break through two large frontiers, says Eugenio Coccia: the frontier between the earthly and the heavenly worlds, and the frontier of “this is all there is to know”. Direct observation of space and of the universe has made it possible to question any opinion about the past. This point of no return in our approach to doing things opened the way to modern science, and it enables us to continue to explore and, in the final analysis, to understand ourselves better.
Eugenio Coccia
Rettore del Gran Sasso Science InstituteEugenio Coccia è professore ordinario di fisica sperimentale e Rettore della scuola universitaria superiore “Gran Sasso Science Institute” a L’Aquila.