La lingua unica non è l’unica
Le lingue si sono sempre mescolate e continueranno a mescolarsi. L’umanità ha cercato a lungo di inventare una lingua unica che ci unisse in una comprensione universale ma, secondo Diego Marani, tentativi come l’Esperanto sono falliti per via della scomparsa dei mondi culturali da cui provenivano. Anche la lingua-gioco dell’Europanto, un miscuglio di lingue europee, serve a dimostrare che non può esistere una lingua unica e che sbagliamo a cercarla. La strada da percorrere è quella del multilinguismo, che si traduce nel “civismo linguistico” della conoscenza di una lingua madre, di una lingua internazionale e di una lingua di vicinato per poter interagire con gli altri e celebrare le diverse culture senza avere la paura di cedere sulla propria.
Languages have always blended together and they continue to do so. For a long time, mankind tried to invent a single language that united us in universal comprehension but, according to Diego Marani, attempts like Esperanto failed because of the disappearance of the cultural worlds they came from. The language-game Europanto, a mixture of European languages, also serves to demonstrate the impossibility of there being a single language, and that we are wrong to look for one. The road to follow is one of multilingualism, which translates into the “linguistic civic-mindedness” of the knowledge of a native language, of an international language and of a neighbourhood language, to be able to interact with others and celebrate the different cultures, without being afraid of surrendering one’s own.
Diego Marani
Advisor for cultural policy e scrittoreDiego Marani è un interprete di formazione. È stato funzionario pubblico europeo per 33 anni. Lavorando per la prima volta in seno al Consiglio dei ministri, nel 2006 è entrato a far parte della Direzione Generale della Cultura della Commissione europea, dove è stato responsabile per la politica del multilinguismo.